Nasce «United», la prima associazione delle università telematiche e digitali

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Il neopresidente Paolo Miccoli: tassello fondamentale per il nostro Paese, che è indietro nella formazione universitaria e nello sviluppo delle tecnologie applicate alle metodologie didattiche rispetto agli altri Stati Europei

di Redazione Scuola

23 gennaio 2023

Si chiama United, Università italiane telematiche e digitali, ed è la prima associazione delle università digitali italiane nata con gli obiettivi di «favorire l’accesso alla formazione universitaria, rendere più flessibile il percorso accademico e promuovere la trasformazione digitale del sistema universitario italiano». Hanno contribuito alla nascita di questa realtà sette atenei digitali italiani: Università telematica Pegaso, Università telematica Mercatorum, Università telematica San Raffaele Roma, Università Telematica degli Studi Iul, Università eCampus, Università telematica Leonardo Da Vinci e Università Telematica “Giustino Fortunato”.

Obiettivi

L’associazione punta a rappresentare «ogni ateneo che condivida e si impegni ad affermare il principio dell’autonomia universitaria, investendo in particolare sull’innovazione tecnologica e su nuove forme di didattica e di ricerca». E si propone di diventare un organo consultivo del ministero dell’Università e della Ricerca per le tematiche istituzionali e regolatorie che riguardano gli interessi della categoria. «La nascita di questa associazione è un tassello fondamentale nel percorso di valorizzazione delle università telematiche. Gli atenei digitali rappresentano un’opportunità per il nostro Paese, che ancora oggi è indietro nella formazione universitaria e nello sviluppo delle tecnologie applicate alle metodologie didattiche rispetto agli altri Stati Europei – spiega il neopresidente di United, già presidente Anvur, Paolo Miccoli -. Per superare il forte divario nel numero di laureati in Italia, è fondamentale investire in un sistema universitario capillare, flessibile e accessibile, promuovendo la transizione digitale del sapere e valorizzando il lavoro fatto finora dalle università digitali».

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